Un inizio di campionato caratterizzato da una vittoria, un pareggio ed una sconfitta per la formazione juniores del Campitello. La squadra rossoblù ha avuto un approccio caratterizzato da qualche criticità, a seguito soprattutto di un rinnovamento dell’organico. Dei ventidue calciatori a disposizione di Fabio Famoso quasi la metà sono nuovi, provenienti da altre realtà calcistiche.
Pertanto un fisiologico periodo nel creare l’amalgama è stato necessario, prima del decollo definitivo. “La stagione non si è aperta nel migliore dei modi – spiega il mister – soprattutto per come è arrivata l’ultima sconfitta, piuttosto deludente. Tuttavia le aspettative sono sempre elevate e non dobbiamo precluderci alcun obiettivo. Oggettivamente occorre specificare che ci sono delle avversarie piuttosto attrezzate per competere al vertice”.
Un obiettivo ormai cristallino, chiaro e consolidato nel tempo: lanciare talenti in orbita prima squadra, attraverso una collaborazione sempre più proficua: “Ho grande stima di Massimo Lucà, persona estremamente corretta. Ci siamo posti l’obbligo morale di collaborare in modo sinergico. Se la prima squadra chiama non fa un torno alla juniores, anzi incentiva alla crescita di ogni singolo calciatore. Certo con rose profonde si riesce a stringere una sinergia ancora più stretta. Da parte del sottoscritto sono ad esclusiva e completa disposizione”.
Un gruppo piuttosto eterogeneo composto da una decina di nuovi volti ed alcune conferme: “Lavoriamo con un roster composto da calciatori di due età differenti più un fuoriquota. Lo scorso anno allenavo i classe 2007 che sono saliti nella juniores e si computano ai 2006. Alcuni di questi sono andati fuori città per impegni scolastici. E’ stato bravo il Direttore sportivo Stefano Della Rosa a completare un organico che reputo competitivo. L’eterogeneità comporta un periodo più lungo per trovare l’amalgama. Possiamo metterlo in conto sull’inizio del campionato un poco in sordina. Personalmente sono fiducioso per il futuro. I ragazzi sono seri, motivati e lo staff a disposizione lavora bene.
Inoltre la società è giustamente esigente e chiede professionalità, impegno, dedizione dando il massimo supporto, proprio per non accampare alcun tipo di scusante per la crescita del gruppo. Questi ragazzi credono in ciò che fanno e si prefiggono degli obiettivi pertanto è giusto rapportarsi come ci si confronta con degli uomini. Sotto certi punti di vista – conclude il mister – allenare una juniores è come allenare una prima squadra”.